Da quando esistono la parola, la scrittura, i libri, l’uomo condivide il suo sapere. Da sempre, praticamente.

Talvolta tale condivisione avviene in circoli ristretti (corporazioni, caste), altre volte in ambiti più ampi (scuole, società).

Al giorno d’oggi, con l’avvento di internet e del web, tale condivisione sembra essere globale, e risulta talvolta travolgente.

I principi che stanno alla base di questa possibilità data dal web hanno portato alla nascita di filosofie di condivisione differenziate, in particolare per quanto riguarda gli strumenti informatici e i contenuti creativi:

  • per quanto riguarda gli strumenti informatici, si differenzia fra software proprietario oppure libero (open source);
  • per quanto riguarda i contenuti (qualsiasi tipo di contenuto creativo: testi, disegni, musica), si contraddistingue fra diritto d’autore e contenuti aperti (open content).

Interessante notare che, dove è indicato “libero” o “aperto“, si intende comunque garantire diritti importanti all’ideatore; a questo scopo sono state elaborate licenze con differenti finalità e soggetti.
Si tratta quindi di una modalità orientata ad una più facile condivisione di strumenti e contenuti, senza per questo permettere il “furto” di proprietà intellettuale, di contenuti o di ideazione.

Ecco, tutto questo per dire che la mia impostazione di lavoro mi porta ad essere affine alle correnti di pensiero “open“, sia per gli strumenti, sia per i contenuti, sia in qualità di utente, sia come ideatore.
Questo non vi autorizza ad usare i miei lavori senza indicare debitamente la fonte! 😉